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Feste di luglio

La bellezza esplosiva della fede!

L’uno, il due e il tre luglio Rapallo festeggia l’apparizione della Madonna di Montallegro avvenuta il 2 luglio 1557. È una grande manifestazione di fede popolare che si protrae dall’alba fino a notte fonda. Già alle 5 del mattino i fedeli partecipano alla S.Messa della novena a Montallegro, cui seguono processioni e coinvolgenti orazioni. Intanto, da mattino a sera, grazie al lavoro dei Sestieri, riecheggiano in tutta la città i botti dei mascoli e dei fuochi artificiali che illuminano il Golfo. A chi si lamenta per il frastuono, gli abitanti rispondono con un sorriso: “A Rapallo si scoppia di gioia da quattrocento anni!”

Curiosità: Alle 12 del 2 luglio c’è il “panegirico” che culmina con il fragoroso ramadan sul lungomare!


Un po’ di storia….

Fu, con ogni probabilità, il suono della campana della Torre Civica, in un’ora insolita, nel pomeriggio del 2 luglio 1557 a chiamare a raccolta la popolazione per l’annuncio del “fatto miracoloso avvenuto nel meriggio”.

In un venerdì assolato, sul colle di Ponzema, nell’allora sestiere di Borzoli, il contadino Giovanni Chichizola si sta riposando quando gli appare la Madonna, “in figura di Donna vestita di Turchino”.

Maria chiede di essere venerata lì, in quel luogo, e a conferma della sua protezione per il popolo che abita la terra di Liguria, lascia un Quadretto miracoloso, testimonianza ad perpetuum della Sua predilezione.

Da quel momento la vita di Rapallo si lega strettamente al Santuario. La città è preservata dalla grande peste del 1656-1657. Con deliberazione assunta il 29 agosto 1656 la Magnifica Comunità di Rapallo proclama voto solenne di recarsi processionalmente, ogni anno, “infra l’ottava” del 2 luglio, insieme al parroco e ai rapallesi, al Santuario, in perenne riconoscenza alla Vergine Maria.

Da allora la tradizione si rinnova di anno in anno con le feste dedicate alla patrona – a Rapallo conosciute come “feste di luglio” – che  si svolgono in tre giorni, l’1, il 2 e il 3 luglio.

In questi giorni i sei sestieri cittadini (Borzoli, Cappelletta, Cerisola, Costaguta, Seglio e San Michele) accendono le sparate degli antichi mascoli e danno vita a spettacoli pirotecnici notturni. Ogni anno, a rotazione, viene scelto un sestiere cui affidare il compito di rendere onore alla Madonna, specie nel celebre “Panegirico di mezzogiorno”.

Prima delle feste… la Novena

Dal 23 giugno al 1 luglio, le porte del Santuario si spalancano nel cuore della notte per accogliere i pellegrini che salgono al monte per la missa in albis, celebrata alle cinque del mattino.

Mantenendo viva una tradizione secolare molti, per tutti i nove giorni, salgono a piedi, altri raggiungono il Santuario in auto o in moto.

1 luglio

Il via ai festeggiamenti è il rito della “messa in cassa” della Madonna, alle otto del 1 luglio, nella basilica dei SS. Gervasio e Protasio.

I sestieri e la cittadinanza tutta assistono al rito del posizionamento della statua d’oro e argento di Nostra Signora di Montallegro sull’arca argentea e alla sua successiva esposizione ai fedeli e alle autorità all’interno della basilica dei Santi Gervasio e Protasio.

L’evento è celebrato con lo sparo dei mortaletti, come di consuetudine “il primo tiro è da Langan” (dal molo di Langano). Spetta, cioè, al Sestiere di San Michele aprire il saluto alla Madonna con una salva di saluto, seguono nell’ordine le risposte dei Sestieri Seglio-S.Rocco, Borzoli, Cerisola, Cappelletta ed infine Costaguta (detti reciammi nel gergo locale, i “richiami”), effettuati con mortaletti liguri.

I singoli colpi dei richiami si chiamano “tiri” e ogni cinque tiri segue una “sparatina”.

All’interno di questa sorta di turnazione, due Sestieri, a rotazione negli anni, effettuano uno spettacolo pirotecnico a “giorno” dalle chiatte posizionate al centro dello specchio acqueo antistante la passeggiata a mare, consistente nello sparo di fuochi detti “a giorno” costituiti per lo più da colpi fragorosi e fumogeni colorati.

Alle sedici, in basilica, i bambini offrono fiori per abbellire l’altare maggiore e la Cassa della Madonna, un modo, forse il più semplice, per far conoscere e tramandare alle nuove generazioni il legame di una città con la sua Santa Patrona.

Di sera, dopo i vari saluti dei sestieri (detti sempre reciammi), i fuochi d’artificio illuminano lo specchio acqueo rapallese.

In attesa dello spettacolo pirotecnico (che nelle tre sere vede la partecipazione di due sestieri per volta) vengono posizionati in mare i lumini o i cosiddetti lumetti rapallini.

2 luglio

Il Panegirico a Terra prende il nome dal discorso celebrativo tenuto durante la messa pontificale del 2 luglio, alla quale l’Amministrazione Comunale partecipa in forma ufficiale.

Alle 12 in punto, orario che ricorda quello dell’Apparizione Mariana, viene realizzato con l’accensione di una teoria di migliaia di mortaletti, stesi sul rosso della passeggiata a mare, collegati da una striscia di polvere nera. Ogni tanto un botto più fragoroso indica che un mortaletto ha lasciato posto a un “cannone”.

Fantasmagorico è il “ramadan” finale, costituito da un raggruppamento di mortaletti che esplodono in sequenza. Questi sono posti sul disegno di carattere mariano tracciato sul pavimento con polveri di diverso colore, rinnovato ogni anno dal sestiere che realizza il Panegirico.

3 luglio

Particolarmente suggestiva è la serata conclusiva del festeggiamenti, quando una lunga processione composta dai portatori di Cristi e dall’arca argentea con la Madonna di Montallegro attraversa il centro cittadino e il lungomare. Di particolare resa spettacolare è infine lo scenografico “incendio” del castello sul mare, ovviamente simulato e dal valore prettamente simbolico, per il quale si utilizzano fumogeni rossi e fuochi che si aprono a cascata sul mare.

Prima dell’incendio del castello viene eseguita una sparata di mortaletti detta la “Sparata dei Ragazzi” così chiamata perché anticamente erano proprio i più giovani ad occuparsene, sotto l’occhio vigile dei Massari più anziani. Oggi rimane solo il nome, poiché le enormi restrizioni in materia di Sicurezza impongono che tutti i Massari siano maggiorenni ed abbiano conseguito un apposito “Patentino”.

Lo scioglimento del Voto

L’ultimo atto dei Festeggiamenti in onore di Nostra Signora di Montallegro si compie con lo Scioglimento del Voto.

Ogni anno “in fra l’ottava”, la comunità rapallese si raduna presso il bianco Santuario per la cerimonia.

Un rito secolare, che riporta al lontano 29 agosto 1657: quando la Magnifica Comunità di Rapallo, dopo aver manifestato riconoscenza alla Vergine di Montallegro per aver preservato la città dalla terribile pestilenza che in quel periodo aveva falcidiato l’intera Liguria, fece voto solenne di recarsi processionalmente al Santuario in un dì dell’ottava del 2 luglio (giorno in cui la Madonna apparve al contadino Giovanni Chichizola nel 1557), di celebrarvi una Messa e di offrire un obolo in segno di gratitudine alla Vergine.

Da allora il voto viene ininterrottamente e regolarmente adempiuto tutti gli anni.

I MASCOLI

L’uso dei mascoli (o mortaletti liguri), ovvero cilindri metallici riempiti con polvere da sparo, è documentato dal 1619. Nel Tigullio e nel Golfo Paradiso sono “sopravvissuti” solo nelle zone prossime a Rapallo e a Recco a causa delle forti limitazioni imposte dalle forze dell’ordine.

Il mascolo non è equiparabile e non è equiparato ad un comune fuoco artificiale: il suo funzionamento è intrinsecamente più sicuro (anche se meno spettacolare). Il mortaletto, infatti, non si solleva dal suolo e non lancia nulla verso l’alto (se non un piccolo tappo di segatura), produce un semplice colpo a terra e viene acceso secondo tecniche e rituali vecchi di 400 anni.

Il mortaletto ligure è dunque il vero “cuore antico” delle manifestazioni pirotecniche di questa zona del levante genovese: ove la pirotecnica commerciale vive nel rispetto dell’antica pirotecnica culturale e popolare.

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